domenica 11 marzo 2007

ON-OFF Questo è un pianto, un pianto in parole. Se non avete voglia d'ascoltare. Non leggete. Questo primo pomeriggio mi trovavo in macchina imbottigliato dal traffico sensa respiro mi trastullavo cercando invano una stazione radio che trasmettesse musica decente tra le mille hit che non sopporto. In fila tra clacson e bestemmie del dirimpettaio di sportello cercavo di concentrare il mio udito sulle note che stridendo e pungendo fuoriuscivano dagli altoparlanti. Ma niente, rumore, niente musica. Ad un tratto la mia attenzione fu catturata da un fischio acidulo proveniente dalla mia destra, erano i freni usurati e mal ridotti di una vecchia Renault 4 di un rosso eppur ancora intenso. Infastidito cerco nell'abitacolo il responsabile di tale mostruosità sonora (sic). E' lo vedo, e dun tratto tutto attorno a me è silenzio. E' un vecchio. Il volto intenso, quasi bello nella sua asciuttezza, i gesti misurati non privi di una grazia naturale. I suoi occhi pieni di ricordi, riesco quasi a leggerli, gli amori, le passeggiate con gli amci, la donna che ha amato per una vita, il suo cane morto schiacciato da un'auto, le serate al bar a parlare di politica e di quando prima o poi l'inter vincerà uno scudetto...riesco a leggerlo quello sguardo. Mi fa male guardarlo e lui se ne accorge, io lo fisso, e per un attimo ci guardiamo. Quell'uomo se ne stava andando, troppo dolore, troppa gioa, che non riusciva più a trattenere dentro di sè, desiderava pace ed io lo capivo. Il mondo era on, la radio on, io on la vita della città on, lui era off, si stava congedando ed io per un attimo con lui...grazie per avermi ascoltato...